Negli ultimi mesi mi hanno scritto molte mamme, chiedendomi in che modo il mio approccio di Medicina Umanizzata e Preventiva possa riuscire, nella pratica, ad aiutare i loro bambini a non incappare in malanni, malattie virali o disturbi di qualsiasi tipo.
Capisco la preoccupazione di queste mamme, considerato il periodo che stiamo vivendo: nuovi virus e malattie sconosciute continuano a spuntare da un anno all’altro, e quindi informarsi e cercare di capire meglio come aiutare i propri figli ritengo sia sacrosanto.
Io ho sempre pensato che il modo migliore per dimostrare l’efficacia di un approccio medico o di una terapia sia la dimostrazione attraverso casi reali, tangibili…
Per questo oggi, proprio per rispondere a queste mamme, ho deciso di raccontare la storia di un mio piccolo paziente di qualche anno fa, Giorgio, il quale è riuscito ad eliminare in modo graduale e sistematico i suoi (molti) disturbi grazie all’applicazione del metodo Umanizzato e Preventivo.
Questo che ti sto per raccontare è quindi un caso ‘tangibile’ di come venga messo in atto – nella pratica – un approccio di Medicina Umanizzata e Preventiva.
Un vero e proprio caso reale, in cui un bambino è riuscito a spezzare in tempo un circolo vizioso molto pericoloso per la sua salute… prima che tutti i disturbi che lo stavano affliggendo potessero sfociare in una malattia cronica. Che lo avrebbe condizionato per la vita intera.
Giorgio è un bambino di 7 anni che si presenta per la prima volta in ambulatorio assieme alla sua mamma, nel marzo 2014.
La mamma mi racconta che Giorgio, fino ai 16 mesi, stava benissimo…. non aveva mai preso neanche un raffreddore.
Poi, ad un certo momento, ha iniziato a presentare febbri molto frequenti, facilmente controllabili con antipiretici come la Tachipirina.
Nel giro di 2 anni però queste febbri sono diventate sempre più frequenti e persistenti… duravano addirittura 15 giorni!
Inutile dire quanto Giorgio potesse essere stanco, nervoso e debilitato dal suo stato di salute…
Inoltre non aveva più voglia di mangiare, per cui i genitori, per fare in modo che si potesse nutrire un minimo, gli concedevano qualsiasi cosa, per cui finiva per nutrirsi di dolci, patatine, toast e qualsiasi altro alimento industriale.
Arrivato ai 4 anni di età, Giorgio era un bambino quasi perennemente ammalato, con febbri che duravano troppo, disturbi intestinali e frequenti catarri nasali che avevano portato a crisi di broncospasmo, fino a veri e propri attacchi di asma.
Dopo averle provate tutte, la mamma ha chiesto il mio consulto, disperata perché il bambino prendeva farmaci in continuazione (Tachipirina, antibiotici e spray al cortisone per i catarri).
Consultava quasi un giorno sì e uno no il suo pediatra, aveva girato decine di specialisti… che però gli davano tutti le stesse terapie (cambiavano solo le specialità commerciali, ma di fatto i principi attivi dei farmaci erano simili).
Ricordo bene questa mamma: quella mattina in cui si presentò nel mio studio era letteralmente disperata.
Il bambino mancava sempre da scuola…
Aveva l’intestino che era un disastro…
Prendeva continuamente farmaci ma continuava a peggiorare.
Tutto questo stava scombussolando non solo la sua salute, ma anche il suo stato psichico: Giorgio era – giustamente – sempre nervoso, e i genitori non sapevano più come gestirlo.
Era un tipico caso di bambino immunologicamente depresso.
Giorgio stava bene, non era veramente malato, ma le continue terapie farmacologiche, se da una parte erano state utili perché avevano bloccato i suoi sintomi più gravi, dall’altra lo avevano squilibrato immunologicamente …
Cioè i farmaci avevano depresso e squilibrato il suo sistema immunitario al punto da indurre febbri frequenti e un aggravamento dell’asma.
La patologia si stava cronicizzando. A causa di un sistema immunitario fortemente indebolito da fattori esterni (alimentazione errata e uso smodato di Farmaci chimici).
Ho spiegato alla mamma che la prima domanda che due genitori si devono porre in un caso come questo è:
“Perché è accaduto tutto questo dato che fino a 16 mesi di vita Giorgio stava benissimo e non aveva avuto neanche un raffreddore?”.
Il colloquio quel giorno è durato a lungo, perché desideravo che la mamma capisse chiaramente alcune regole fondamentali che ogni genitore dovrebbe conoscere, se vuole che suo figlio stia in salute:
- nel nostro organismo tutti gli apparati sono collegati tra loro ed è essenziale che l’alimentazione fornisca tutti i nutrienti essenziali (quelli che non possono essere costruiti dall’organismo stesso), affinché il sistema immunitario (ma anche tutti gli altri organi) abbiano ciò che serve per il loro lavoro quotidiano;
- Giorgio mangiava molto male: niente frutta e verdura con conseguente scarsità di minerali e vitamine e quindi il sistema immunitario si è sempre più indebolito, dato che era già debole per l’età.
- Giorgio mangiava tanti zuccheri semplici e alimenti confezionati ricchi di grassi saturi e di sostanze chimiche aggiunte dall’Industria Alimentare per aumentare la gradevolezza e la conservazione del cibo; tutte queste sostanze alterano enormemente la flora batterica e le funzioni intestinali specie in un bambino, e di conseguenza il suo sistema immunitario;
- Il sistema immunitario alterato induce prima uno stato infiammatorio e poi la patologia… la quale porta ad assumere farmaci chimici ad azione antinfiammatoria, antibiotica e immunodepressiva, che ovviamente aggravano il tutto e creano circoli viziosi sempre più negativi;
- infine, l’uso indiscriminato della Tachipirina, bloccando la febbre che è una reazione positiva dell’organismo, squilibra e indebolisce ulteriormente le sue capacità difensive.
Ho quindi spiegato che ciò che la mamma avrebbe dovuto fare era – piano piano – modificare l’alimentazione di Giorgio, indurlo a fare attività fisica all’aperto, aggiungere una serie di integratori nutrizionali, un rimedio omeopatico costituzionale adatto alle caratteristiche psico-fisiche del bimbo e un rimedio omeopatico per le crisi di broncospasmo per cercare di ridurre le dosi di cortisonici.
La chiave per risolvere il caso di Giorgio è stata trovata nella terapia immunorinforzante personalizzata, che ha fatto sì che dopo le prime 2-3 crisi Giorgio piano piano le vedesse ridursi sempre più, fino alla sparizione completa delle febbri.
Giorgio ha iniziato a mangiare meglio, si è irrobustito ed è diventato più tranquillo, accettando anche cibi che prima rifiutava.
Le crisi d’asma si sono rivelate sempre più brevi e siamo riusciti a gestirle senza più l’utilizzo dei farmaci, ad eccezione di una sola crisi nell’inverno successivo.
Un anno dopo la prima visita Giorgio era un bambino completamente diverso e stava crescendo bene.
Se non fossimo intervenuti, Giorgio avrebbe contribuito ulteriormente a cronicizzare l’asma, e la sua abitudine a nutrirsi in modo disordinato lo avrebbe molto probabilmente portato a sviluppare problemi intestinali cronici, problemi cutanei e forse addirittura obesità o diabete.
Non possiamo saperlo… ma certamente il suo sistema immunitario si sarebbe compromesso a tal punto da permettere a qualsiasi patologia (anche molto più debilitante) di instaurarsi.
La storia di Giorgio ti dimostra quanto mettere in pratica tutte le regole di Medicina Umanizzata Preventiva (e soprattutto seguire alla lettera i protocolli immunostimolanti) è fondamentale in un organismo delicato e in via di sviluppo come quello di un bambino. Soprattutto se è stato squilibrato da uno smodato utilizzo di farmaci e abitudini di vita errate.
Ricordati che l’unico modo efficace per scongiurare malattie croniche debilitanti nei nostri bambini, che saranno gli adulti di domani, è attuare una corretta terapia PREVENTIVA.
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