Le persone che per molte settimane assumono poca o pochissima vitamina C con gli alimenti (meno di 10 mg al giorno) oppure che ne assumono una quantità normale ma la perdono totalmente perché sono portatrici di uno stato ossidativo importante (una delle patologie elencate nel capitolo precedente) possono sviluppare lo scorbuto, cioè una malattia che inizia in modo subdolo e insidioso con sintomi vaghi tipo:
- Stanchezza e debolezza, con lieve difficoltà respiratoria.
- Disturbi digestivi.
- Secchezza cutanea con capelli secchi, fragili, che si spezzano e/o si attorcigliano, con doppie punte.
- Dolori muscolari e articolari, specie a livello lombare o al torace con senso di costrizione al petto.
- Piccole ecchimosi, con petecchie a livello dei follicoli piliferi.
- Lenta guarigione delle ferite e delle fratture.
Se la carenza di vitamina C non viene corretta, i sintomi si aggravano e compaiono:
- Gonfiore, infiammazione e sanguinamento delle gengive, che possono ulcerarsi e causare anche l’allentamento e poi la caduta dei denti e delle otturazioni.
- Emorragie cutanee sotto forma di epistassi, soffusioni emorragiche più o meno estese e che si manifestano primariamente a livello di piedi o gambe oppure delle zone corporee esposte a traumi, ma anche emorragie muscolari, sinoviali, articolari.
- Anemia più o meno intensa, senza caratteri particolari.
- Alterazioni immunitarie con tendenza alle infezioni recidivanti.
- Depressione di vario grado.
Nei bambini piccoli, la carenza di vitamina C può avvenire con maggiore facilità rispetto l’adulto e si manifesta con gli stessi segni, specie quelli a carico delle gengive, della dentizione (ritardata) e della cute.
Nel caso ci si trovi nelle condizioni patologiche suddette, prima ancora di assumere la vitamina C sarebbe utile fare un controllo dei suoi valori plasmatici per accertarne il livello e poter meglio decidere la quantità di vitamina da assumere.
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