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Perché è importante prevenire le malattie cardiovascolari fin da bambini?

L’American Heart Association conferma quanto ripeto nei miei videocorsi: se non facciamo prevenzione primaria durante la gravidanza e l’infanzia esponiamo i nostri figli al rischio di gravi patologie da adulti, come quelle cardiovascolari.

A livello scientifico lo si sapeva già da alcuni anni e infatti nel mio videocorso “Come rafforzare le difese immunitarie dei bambini” ne ho già parlato abbondantemente.

Oggi sappiamo che le origini della malattia legata allo stile di vita si formano nei cosiddetti “primi mille giorni del bambino” che iniziano dal concepimento. In questo periodo, un’azione positiva o negativa può causare conseguenze durature, cioè per tutta la vita del bambino.

Tra le molteplici azioni interferenti, ricordiamo che la nutrizione è forse uno dei fattori epigenetici più importanti che può agire nel bene e nel male. Infatti, è ampiamente dimostrato che una corretta alimentazione nel periodo più critico dello sviluppo può cambiare l’intero futuro del bambino condizionando non solo le sue malattie infantili, ma addirittura quelle dell’età adulta.

Le malattie cardiovascolari

Ogni anno, l’American Heart Association (AHA), in collaborazione con il National Institutes of Health e altre agenzie governative statunitensi, riunisce in un unico documento (AHA’s My Life Check−Life’s Simple 7) le statistiche più aggiornate relative a malattie cardiache, ictus e fattori di rischio cardiovascolare (1).

Questo documento include comportamenti fisiologici fondamentali (nutrizione, attività fisica e peso corporeo), errori personali (fumo, alcol, ecc.) e indici medici ad incidenza prevalentemente cardiovascolare (pressione sanguigna e colesterolo e glucosio ematici) capaci di influenzare nel bene e nel male la salute.

La malattia coronarica è una delle principali cause di mortalità e morbilità nell’età adulta in tutto il mondo industrializzato (2). Una volta si pensava che tutto il processo venisse avviato da cattive e reiterate abitudini alimentari degli adulti, ma oggi abbiamo scoperto che il processo aterosclerotico inizia anche prima della nascita, progredisce durante l’infanzia e, se non interrotto, alla fine porta alla malattia coronarica dell’adulto/anziano.

Pertanto, è fondamentale educare correttamente le giovani coppie affinché conoscano e pratichino un corretto stile di vita preventivo fin dalle prime fasi della vita di coppia in modo da arrivare alla gravidanza nelle migliori condizioni e continuare ovviamente per tutti quei delicatissimi 9 mesi e poi perseverare insegnando al neonato un modus vivendi corretto che lui acquisirà e farà suo per tutta la sua vita.

I quattro tipi di prevenzione

Quando parliamo di prevenzione delle malattie dobbiamo distinguere vari tipi di prevenzione:

  • Prevenzione pre-primaria (attualmente chiamata anche prevenzione primordiale): consiste nell’assumere un corretto stile di vita capace di prevenire la comparsa dei fattori di rischio (sovrappeso, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, ecc.).
  • Prevenzione primaria: è finalizzata all’identificazione precoce e al trattamento dei fattori di rischio allo scopo di evitare che si accentuino al punto da poter causare patologie in futuro.
  • Prevenzione secondaria: è finalizzata a ridurre il rischio di ulteriori eventi in quei soggetti che purtroppo hanno già manifestato una patologia.
  • Prevenzione terziaria: ha per obiettivo non tanto la prevenzione della malattia in sé, quanto delle sue complicanze, delle probabilità di recidive e della morte.

Quello a cui ci riferiamo in questo contesto è la prevenzione pre-primaria o primordiale.

Le origini della patologia cardiovascolare

Anche se in questi ultimi anni la patologia coronarica sta interessando classi di età sempre più giovanili, sappiamo che di solito si manifesta nell’età adulta.

Tutte le nostre patologie croniche, però, non hanno una genesi rapida, perché hanno bisogno di molti anni per squilibrare i nostri complicatissimi meccanismi endogeni di autodifesa e di compensazione. Ovviamente, ci sono soggetti molto robusti che resistono per tutta la loro vita, altri che resistono 6-7 decenni prima di cedere e ammalarsi e altri che invece capitolano dopo soli 2-3 decenni.

Questi ultimi soggetti hanno chiaramente un “terreno” favorevole, che è espresso da una predisposizione genetica ereditata da uno o entrambi i genitori o causata da un errato stile di vita genitoriale e/o di tipo psico-comportamentale.

Infatti, già da quasi 3 decenni sappiamo che la deposizione dei lipidi e il danno arterioso risalgono alle prime fasi della vita (3). Il processo aterosclerotico inizia ancor prima della nascita e studi post-mortem hanno dimostrato che le strie di grasso sono già rilevabili nell’aorta fetale umana e sono notevolmente aumentate dall’ipercolesterolemia materna (4).

Serviranno poi molti anni affinché vengano superate tutte le fisiologiche capacità difensive e compensatorie dell’organismo.

Gli agenti determinanti che condizionano la disfatta della salute li conosciamo benissimo: alimentazione ricca di dolci, cereali raffinati, proteine animali, latticini e grassi saturi; inquinamento ambientale con inquinamento di aria, acqua, terra e cibo; sovrappeso corporeo od obesità; sedentarietà; fumo e alcol; farmaci chimici; stress psico-fisici intensi e prolungati; ecc.

Tutto questo crea contemporaneamente stress ossidativo, squilibrio immunitario e infiammazione cronica di basso grado che, per quanto riguarda la genesi della patologia cardiovascolare, comporta aumento dei valori della pressione arteriosa, aumento del colesterolo LDL e poi l’ossidazione di quest’ultimo con la deposizione di colesterolo e l’attivazione del processo aterosclerotico conclamato (5).

Oggi, la nostra responsabilità di medici, ma anche di genitori, è molto grande

Se tutto quello che abbiamo detto è vero (e lo è veramente!), e se è vero che lo sappiamo da più di 30 anni … viene spontaneo chiedersi: Perché non abbiamo fatto nulla per contrastarlo alla sua origine in questo periodo?

Se l’aterosclerosi è già presente nella primissima infanzia e addirittura a livello fetale, perché la prevenzione delle malattie correlate all’aterosclerosi non viene insegnata e diffusa fin prima del matrimonio e poi di seguito fin dalle prime fasi di una nuova vita?

Perché i mezzi di comunicazione di massa continuano a promuovere la pubblicità di zuccheri semplici per l’età pediatrica?

Perché non ci preoccupiamo di come mangia e vive un bambino?

L’alimentazione è sicuramente un punto centrale nel periodo pre-concepimento e in quelli che vengono definiti come “i primi 1.000 giorni del bambino” (cioè dal concepimento alla fine del secondo anno di vita), ma non ci dobbiamo concentrare solo sul cibo.

Infatti, nel videocorso “Come rafforzare le difese immunitarie dei bambini” ho ampiamente spiegato che sono molteplici i fattori che possono minare la salute di un feto o di un neonato e noi dobbiamo conoscerli tutti e capire qual è o quali sono quelli che hanno un peso maggiore in nostro figlio allo scopo di agire su questi in modo particolare.

Questa è Medicina Personalizzata!

Dato però che ognuno di noi ha i propri punti deboli e che ognuno di noi è più sensibile a certi tipi di trattamento rispetto altri, è ovvio che dovremo conoscere vari approcci terapeutici in modo da usare in ogni persona i più efficaci … e questa diventa pertanto anche una Medicina Integrata!

Infine, dato che il tutto va sempre calibrato con la consapevolezza che abbiamo a che fare con un essere umano … questa diventa anche una Medicina Umanizzata!

Ecco il tipo di Medicina che vorrei e che cerco in ogni modo di diffondere a tutti coloro che, come te, mi seguite e avete fiducia delle mie parole.

Infatti, come medico a 360 gradi che si occupa pure di bambini e adolescenti, sento la responsabilità di questa battaglia preventiva. Certo, la mia è una piccola voce confusa da molte altre che parlano con toni molto più altisonanti, ma questo non mi ha mai preoccupato.

Il mio dovere è informare le persone affinché imparino a difendersi

Il mio impegno quotidiano è di informare tutte le persone che mi seguono e trasmettere a loro quello che so e che scopro con lo studio quotidiano della più autorevole e affidabile letteratura scientifica. E quello che vi voglio ricordare oggi è questo.

Uno-due anni prima del concepimento e categoricamente durante la gravidanza e per tutta l’infanzia, i genitori devono conoscere, praticare e trasmettere a loro figlio un corretto stile di vita e un corretto atteggiamento allo scopo di prevenire la formazione di quelle condizioni che rappresentano i fondamenti portanti delle alterazioni tessutali che lo potrebbero condurre ad una futura patologia conclamata.

Ricordo che questo pericolo è particolarmente accentuato nei figli di genitori con uno specifico rischio cardiovascolare o con una patologia coronarica già manifestata o con la sindrome metabolica espresse dalla presenza di: sovrappeso corporeo, dislipidemia (aumento plasmatico di colesterolo e/o trigliceridi), aumento della glicemia e/o dell’insulinemia, ipertensione arteriosa, aumento dello stress ossidativo, aumento dell’acidosi tessutale evidenziata dall’acidosi urinaria e presenza di uno stato infiammatorio cronico di basso grado.

Tutte queste condizioni sono state abbondantemente spiegate nella loro genesi, sintomatologia, pericolosità, prevenzione all’interno del mio videocorso “Come rafforzare le difese immunitarie dei bambini”.

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Bibliografia

  1. Khan SS. et al. Optimizing Prepregnancy Cardiovascular Health to Improve Outcomes in Pregnant and Postpartum Individuals and Offspring: A Scientific Statement From the American Heart Association. Circulation. 2023;147:e76–e91.
  2. Benjamin E.J., Virani S.S., Callaway C.W., Chamberlain A.M., Chang A.R., Cheng S., Chiuve S.E., Cushman M., Delling F.N., Deo R., et al. Heart Disease and Stroke Statistics—2018 Update: A Report From the American Heart Association. Circulation. 2018;137:e67–e492.
  3. Napoli C., D’Armiento F.P., Mancini F.P., Postiglione A., Witztum J.L., Palumbo G., Palinski W. Fatty streak formation occurs in human fetal aortas and is greatly enhanced maternal, hypercholesterolemia. J. Clin. Invest. 1997;100:2680–2690.
  4. Napoli C., Glass C.K., Witztum J.L., Deutsch R., D’Armiento F.P., Palinski W. Influence of maternal hypercholesterolaemia during pregnancy on progression of early atherosclerotic lesions in childhood: Fate of Early Lesions in Children (FELIC) study. Lancet. 1999;354:1234–1241.
  5. Brown M.S., Kovanen P.T., Goldstein J.L., Eeckels R., Vandenberghe K., Berghe H.V.D., Fryns J.P., Cassiman J.J. Prenatal Diagnosis Of Homozygous Familial Hypercholesterolqmia Expression of a Genetic Receptor Disease in Utero. Lancet. 1978;311:526–529.
  6. Johnson K et al. Recommendations to improve preconception health and health care – United States. A report of the CDC/ATSDR Preconception Care Work Group and the Select Panel on Preconception Care. MMWR 2006;55, No.RR-6.
  7. Robbins CL, Zapata LB, Farr SL, et al. Core state preconception health indicators – pregnancy risk assessment monitoring system and behavioral risk factor surveillance system, 2009. MMWR Surveill Summ. 2014 Apr 25;63(3):1-62.