La maggior parte delle visite cardiologiche che facevo riguardavano l’ipertensione arteriosa, patologia oggi molto frequente. I primi sintomi con cui questa malattia si manifesta sono un senso di pienezza e intontimento alla testa oppure cefalea, il più delle volte pulsante, oppure facili epistassi.
Perché la pressione arteriosa oggi sale così facilmente? Semplicemente perché siamo stressati.
Una delle prime reazioni fisiologiche del nostro organismo allo stress è infatti proprio quella di aumentare sia i valori pressori che la frequenza cardiaca. Questa è una normale risposta del sistema nervoso simpatico. Tutti gli animali, e quindi anche l’uomo, quando si trovano davanti ad una situazione di pericolo hanno un brusco innalzamento della pressione sanguigna ed è normale che sia così in una condizione di stress acuto, perché l’aumento della pressione comporta un maggior rifornimento di ossigeno e di nutrimento ai muscoli, al cervello e a molti tessuti. Questo fa si che l’individuo è più pronto a combattere o fuggire o, più in generale, ad agire rapidamente.
Tuttavia, se la pressione rimane alta per molto tempo significa che siamo sottoposti ad uno stress cronico, e questo alla fine comporta un carico di lavoro per il cuore, per le arterie e per tutti i tessuti con facili conseguenze patologiche.
Le cause dell’ipertensione
Le cause di una pressione arteriosa elevata possono essere uno stress psichico o fisico.
In genere ciò accade a causa del nostro stile di vita: mangiamo troppo e troppo velocemente, dormiamo poco, ci arrabbiamo facilmente, non svolgiamo attività fisica, assumiamo cibi troppo pesanti oppure assumiamo cibi chimicamente intossicati e poveri dal punto di vista nutrizionale.
Tutti questi fattori contribuiscono ad instaurare uno stress biologico per il nostro organismo.
Inoltre, dobbiamo imparare a trovare il tempo per staccare la spina, andare in vacanza quando possibile o trascorrere qualche ora della settimana per svagarci, camminare o leggere un libro.
L’importanza della prevenzione primaria
Non dimentichiamo che l’arma più potente contro le patologie cardiovascolari, che oggi sono la prima causa di morte nei Paesi industrializzati, è la prevenzione primaria, cioè la prevenzione che dobbiamo impostare prima che la patologia si manifesti.
Infatti, devo confessare che, dopo 40 anni di esperienza clinica, ho maturato la convinzione che la quasi totalità delle patologie odierne sia la logica conseguenza a posteriori di errori molto grossolani fatti da noi stessi o dai nostri genitori. In quest’ultimo caso, non solo per le informazioni genetiche che ci hanno passato, quanto per l’educazione e l’esempio che ci hanno quotidianamente trasmesso.
A cosa servono tutti i nostri esami laboratoristici e tutte le nostre visite specialistiche se si limitano solo ad aggiungere farmaci su farmaci o a ritoccare le loro dosi senza colpire la causa della nostra patologia?
A cosa servono le nostre terapie farmacologiche se sappiamo che sono utili essenzialmente nelle patologie acute gravi e nelle emergenze, ma non per estirpare e guarire definitivamente le patologie croniche?
Nelle patologie croniche, infatti, i farmaci assunti per molto tempo tendono a sopprimere i sintomi del corpo (che è un importante linguaggio della nostra persona) senza guarire definitivamente, anzi spesso causano nuove patologie che richiedono nuove visite, nuovi esami e nuovi farmaci.
Quindi, in una patologia cronica come l’ipertensione arteriosa, spesso i farmaci spostano il problema senza risolverlo, perché sono molecole estranee all’organismo e venendo generalmente somministrate per anni, alla fine tendono ad aggravare il problema iniziale della persona.
Questo però non significa che ora non dobbiamo più assumere i farmaci!
Allora cosa potremmo e dovremmo fare?
Dobbiamo sempre andare alla causa della patologia e non fermarci solo alla soppressione dei sintomi esterni.
Dobbiamo chiederci:
Perché mi sono ammalato, cioè, perché mi è salita la pressione?
Perché il mio organismo sta sviluppando questi sintomi?
Se continuiamo ostinatamente a fare le stesse cose e quindi a camminare sulla strada che ci ha portati alla malattia, come faremo a giungere alla salute?
La salute si raggiunge solo percorrendo strade diverse da quelle che ci hanno portato alla malattia!
Ma allora, quale terapia utilizzare per combattere i primi sintomi dell’ipertensione arteriosa?
Riconoscere la causa che sta stressando il nostro organismo ed eliminarla è sicuramente il primo passo.
In secondo luogo bisognerebbe cercare anche di dormire meglio e di più, di prenderci un po’ di tempo durante la giornata per fare qualcosa di buono che ci piace. Cioè dobbiamo ridurre lo stress che caratterizza la nostra vita, perché una persona che vive come se fosse una corda sempre tesa, avrà inevitabilmente sempre la pressione alta.
Poi, di solito, dovremmo normalizzare il nostro peso corporeo, dovremmo mangiare quantitativamente meno e dovremmo migliorare la nostra alimentazione arricchendola con cibi vegetali e riducendo al massimo quelli animali, quelli ricchi di sale e quelli confezionati dall’industria alimentare.
Infine, quando è possibile, dovremmo prenderci qualche piccola vacanza per uscire ogni tanto dalla routine quotidiana.
Una Medicina Integrata e Personalizzata
È chiaro però che, se è clinicamente necessario per vari motivi o comunque finché non riusciamo a rimuovere la nostra personale causa di ipertensione, è ovvio che possiamo e anzi dobbiamo ricorrere anche alla terapia farmacologica di tipo antiipertensivo.
In questo caso però io consiglio sempre di continuare ad associare pure la terapia non farmacologica e la correzione del nostro stile di vita in modo da giungere un giorno, piano piano, a poter sospendere il farmaco chimico quando saremo certi di aver colpito la vera causa che ha fatto salire i valori pressori.
In ogni caso, il discorso va ovviamente sempre personalizzato. Ricordiamo comunque che in farmacia/erboristeria o parafarmacia ci sono molti rimedi fitoterapici a base di biancospino, olivo, vischio, aglio, melissa, tiglio e altri che possono essere di grande aiuto nelle ipertensioni non gravi come quelle iniziali.
E ricordiamo anche che, quando questi medicamenti non funzionano significa che dietro l’ipertensione c’è una causa più profonda e allora può essere utile anche il ricorso ad un medico omeopata che inquadri più globalmente la persona.
Non dimentichiamo mai che la vera Medicina è sempre una Medicina Personalizzata, Integrata e ovviamente anche una Medicina Umanizzata, cioè a dimensione d’uomo.
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