Uno degli aspetti che accomuna tutti gli esseri viventi della terra (animali e vegetali) è la necessità di avere un periodo dedicato al riposo.
Durante il sonno il nostro cervello rimane attivo e sfrutta questo tempo essenzialmente per fare una selezione delle informazioni presenti e immagazzinare le più importanti nella memoria a lungo termine.
Durante il sonno, tutto l’organismo, cervello compreso, ricostruisce le sostanze utilizzate durante il giorno e procede ad eliminare tutte quelle sostanze tossiche prodotte durante i vari processi metabolici.
Pertanto, se il periodo di riposo si accorcia troppo, il primo a soffrirne è proprio il cervello.
Che segnali ti dà tuo figlio per farti capire che ha bisogno di dormire?
Il più scontato ma efficace è l’essere assonnato durante il giorno. Se da adulto riesci a sopportare meglio le poche ore passate a dormire, per il bambino questo sforzo è davvero pesante e nella maggior parte dei casi farà l’unica cosa che può davvero aiutarlo: dormire. Altre conseguenze di questa veglia prolungata comprendono:
- scarsa capacità a concentrarsi,
- tendenza a controllare poco l’impulsività
- generalmente un umore più irascibile e scontroso
- nervosismo durante il giorno con una minore empatia verso i compagni.
Tanto meno i bambini dormono (ma non solo i bambini), tanto più questi effetti si accentueranno.
Se riconosci questi sintomi, la cosa migliore che puoi fare è aumentare le sue ore di sonno, migliorandone allo stesso tempo la qualità, ad esempio:
- curando l’alimentazione (certi cibi ipercalorici serali, come i cereali raffinati e gli zuccheri semplici, rendono più difficile l’addormentamento, mentre le proteine lo facilitano):
- facendogli fare qualche sport (la stanchezza fisica è un ottimo induttore del sonno),
- facendogli fare un bagno caldo prima di coricarsi, in modo che il calore rilassi la sua muscolatura e facili l’addormentamento;
- evitando attività eccitanti (specie l’attività fisica frenetica).
Quante ore deve dormire un bambino? E un adulto o un anziano?
Le ore del sonno dipendono molto dall’età:
- Fino a 4-5 anni le ore di sonno dovrebbero essere circa 12-15.
- Dai 6 anni fino all’adolescenza bisognerebbe dormire almeno 10-11 ore.
- Da adulti sarebbe bene riposare per almeno 7 ore, meglio 8.
- L’anziano, più dorme più vivrà … purché da sveglio non stia sempre seduto e compensi l’immobilità del sonno con almeno un’ora di cammino quotidiano.
Cosa fare prima di coricarsi?
Attenzione poi alle abitudini prima di coricarsi: stare davanti a uno schermo luminoso come la televisione o il cellulare prima di dormire è un’abitudine sbagliata, perché inibisce la produzione di melatonina, l’ormone che favorisce l’addormentamento e regola i cicli sonno-veglia.
La cosa migliore è leggere qualche pagina di un buon libro, così che ci accompagni dolcemente verso un sonno ristoratore e ci lasci dei messaggi positivi che poi il nostro cervello analizza e rielabora durante il sonno.
Ai bambini piccoli, allora, sarebbe una bellissima abitudine leggere una fiaba o raccontare loro una storia a lieto fine e insegnare una preghiera rassicurante.
Ai bambini piccoli che temono il buio io raccomando loro di chiamare nel lettino accanto a loro l’Angelo Custode che li proteggerà facendo compagnia per tutta la notte. A loro spiego però che l’Angelo Custode non vuole farsi vedere e quindi devono tenere sempre gli occhi chiusi, altrimenti lui non entra nel loro lettino e poi devono anche fargli spazio e quindi mettersi ad un lato del letto affinché anche lui si possa coricare accanto a loro.
L’effetto sul sonno è garantito!
Attenzione anche alla posizione che assumiamo dormendo
La posizione migliore è sul fianco, specie destro, perché a sinistra c’è il cuore che viene maggiormente “schiacciato” dal peso del corpo che lo sovrasta. Non bisogna mai dormire a pancia in giù, perché la testa resterebbe a lungo piegata di lato e, con il tempo, metterebbe le basi per la formazione di tensioni dei muscoli cervicali fino anche all’artrosi cervicale.
Inoltre, il cuscino deve essere alto sufficientemente da tenere la testa nella stessa posizione che essa ha quando siamo diritti in piedi. Pertanto, quando siamo distesi a letto su un fianco, il cuscino deve riempire lo spazio tra il lato esterno della spalla e il lato esterno della testa: questa è la posizione più corretta e fisiologica.
Un’ultima considerazione: non trascurare troppo il consiglio di dormire avendo la testa verso nord: per alcuni soggetti molto sensibili anche questo accorgimento è molto importante.
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