In passato si pensava che la patologia cardiovascolare iniziasse in età adulta e avesse come causa preminente la cattiva alimentazione della persona in oggetto. Oggi invece sappiamo che questo è un fattore sicuramente importante, ma secondario, cioè aggravante una condizione patologica iniziata molti anni prima: per una donna può iniziare prima e/o durante la sua gravidanza, mentre per suo figlio può iniziare durante la vita intrauterina e dopo la nascita, ma può avere le sue premesse prima ancora di essere stato concepito.
- Nei Paesi industrializzati la patologia cardiovascolare è la prima causa di malattia e di morte
- La gravidanza comporta dei cambiamenti materni fisiologici di tipo cardio-metabolico
- La gravidanza comporta anche il rischio di cambiamenti patologici, sia materni che fetali
- I rischi maggiori colpiscono le donne che erano ammalate fin da prima della gravidanza
- Quali condizioni patologiche preesistenti alla gravidanza aggravano ulteriormente il rischio?
- Una gravidanza non regolare crea sempre danni, sia alla madre sia al bambino
- Cosa fare in presenza di una gravidanza non regolare?
- Consigli nutrizionali per ottimizzare la salute cardiovascolare di donne prima e durante la gravidanza
- Importanza dell’attività fisica prima e durante la gravidanza
- Attenzione al fumo di sigaretta
- Perché queste informazioni non vengono insegnate sia prima che durante la gravidanza?
- Il messaggio finale
- Bibliografia
Nei Paesi industrializzati la patologia cardiovascolare è la prima causa di malattia e di morte
Studi statunitensi molto recenti (1-3), che hanno utilizzato i dati NHANES (National Health and Nutrition Examination Survey) e quelli di altri studi scientifici, hanno stimato che il 70% dei principali eventi cardiovascolari degli Stati Uniti abbia origine da una scarsa salute cardiovascolare e che quest’ultima sarebbe facilmente migliorabile se la persona interessata cambiasse radicalmente il suo stile di vita.
Infatti, è emerso che 2 milioni di eventi cardiovascolari gravi potrebbero essere potenzialmente prevenuti ogni anno se tutti gli adulti statunitensi migliorassero la loro salute cardiovascolare.
Altri dati hanno dimostrato che la semplice aggiunta di una abbondante assunzione giornaliera di frutta e verdura basterebbe per ridurre:
- la mortalità totale: -13%;
- la mortalità per patologia cardiovascolare: -12%;
- la mortalità per cancro: -10%;
- la mortalità per malattie respiratorie: -35%.
Inoltre, dai dati NHANES è emerso che una maggiore assunzione di acidi grassi polinsaturi (olio di pesce) e di acidi grassi monoinsaturi (olio di oliva) ridurrebbero ulteriormente la mortalità totale.
La gravidanza comporta dei cambiamenti materni fisiologici di tipo cardio-metabolico
La gravidanza induce molti adattamenti vascolari, metabolici e fisiologici nella madre e tra questi spiccano in particolare i seguenti cambiamenti:
- aumento del peso corporeo e in particolare del tessuto adiposo;
- aumento della resistenza all’insulina (che quindi è meno efficace nel portare il glucosio ematico all’interno delle cellule, con conseguente aumento della glicemia);
- aumento della coagulabilità del sangue, con rischio di trombosi vascolari;
- riduzione delle resistenze periferiche arteriolari, con riduzione della pressione arteriosa;
- aumento del lavoro cardiaco.
Questi cambiamenti sono tutti finalizzati a facilitare la crescita e lo sviluppo del feto durante la gravidanza, ma anche a preparare la madre alle maggiori esigenze energetiche e nutrizionali dell’allattamento, in modo da facilitare la crescita e lo sviluppo post-natale del neonato (4).
La gravidanza comporta anche il rischio di cambiamenti patologici, sia materni che fetali
Lo stress fisiologico della gravidanza può però slatentizzare una condizione gravidica non regolare a cui la donna è predisposta. Possono pertanto emergere effetti indesiderati patologici, sia per la madre che per suo figlio.
Tra gli esempi più comuni di una gravidanza non regolare ricordiamo:
- ipertensione arteriosa gravidica (che può evolvere fino alla gestosi);
- diabete mellito di tipo 2;
- distacco di placenta;
- scarsa crescita fetale;
- parto pretermine;
- basso peso alla nascita.
Questi eventi patologici, che si ripercuoteranno sempre negativamente anche sul neonato, oggi sono particolarmente frequenti nelle donne che hanno elevati fattori di rischio cardiovascolare e metabolico fin da prima dell’inizio della gravidanza oppure che hanno una specifica predisposizione (genetica o ambientale) a queste anomalie (5, 6).
I rischi maggiori colpiscono le donne che erano ammalate fin da prima della gravidanza
Su base patogenetica, le tre condizioni che si concretizzano durante la gravidanza, ma che agiranno anche in futuro aumentando il rischio della patologia cardiovascolare sia nella madre che nel bambino sono (7):
- stress ossidativo (causato a sua volta da inquinamento ambientale, stili di vita cronicamente errati, patologie croniche, infezioni prevalentemente virali, trattamenti farmacologici, traumi, ecc.);
- infiammazione cronica,
- insulino-resistenza.
In genere, come spiego nei miei videocorsi, l’innesco è lo stress ossidativo e da questo nascono prima l’acidosi e poi uno squilibrio enzimatico e immunitario che hanno come conseguenza lo stato di infiammazione tessutale cronica di basso grado. Quest’ultima, quando perdura per anni, sembra essere la principale condizione causale che attiva sia il pericolo di una gravidanza non regolare, sia il rischio di una futura malattia coronarica attraverso livelli cronicamente elevati di trigliceridi associati a bassi livelli di colesterolo HDL e aumento della quota ossidata del colesterolo LDL. A sua volta, l’infiammazione stessa da una parte aggrava lo stress ossidativo e dall’altra richiede un aumento dell’assunzione di glucosio innescando così l’insulino-resistenza. Sia lo stress ossidativo che l’insulino-resistenza attivano dei circoli viziosi negativi che intensificano e auto-mantengono il processo infiammatorio (Figura 1).
Quali condizioni patologiche preesistenti alla gravidanza aggravano ulteriormente il rischio?
Se, oltre a questa condizione, prima della gravidanza la futura mamma era già affetta da alcune patologie particolari, allora il rischio dell’instaurazione di una gravidanza non regolare e poi, negli anni futuri, di una patologia cardiovascolare conclamata, è nettamente maggiore e si realizza anche anticipatamente nel tempo. Le patologie che facilitano più comunemente questa condizione sono (8):
- Qualsiasi malattia genetica ereditaria o meno.
- Ipercolesterolemia familiare (specie se in omozigosi e se il rapporto apoB/apoA è superiore a 1) (9, 10).
- Elevati livelli plasmatici di lipoproteina A (11, 12).
- Diabete mellito di tipo 1 o 2, o anche solo valori cronicamente elevati della glicemia (13, 14).
- Sovrappeso corporeo od obesità, specie se iniziata in età pediatrica (15-17); i bambini e gli adolescenti con obesità grave sono un gruppo a rischio estremamente elevato di malattia coronarica, poiché presentano aterosclerosi subclinica e attivazione endoteliale (18, 19).
- Ipertensione arteriosa (20, 21).
- Malattia di Kawasaki (una vasculite multisistemica che può causare dilatazioni aneurismi delle coronarie) (22).
- Malattie infiammatorie croniche di qualsiasi tipo, specie l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico e la malattia infiammatoria intestinale (morbo di Crohn, colite ulcerosa, ecc.).
- Fumo di sigaretta.
- Mancanza di attività fisica.
- Cardiopatie congenite (23).
- Insufficienza renale cronica (24).
- Trattamenti con corticosteroidi e/o altri farmaci immunosoppressori.
- Preesistente patologia neoplastica (anche se già risoltasi e specialmente se avuta in età infantile) (25).
- Storia familiare positiva per malattia coronarica prematura nei parenti di primo grado.
A titolo di esempio, ricordo che le donne che prima della gravidanza erano già positive per una storia familiare di diabete mellito, un’insulino-resistenza o una pressione sanguigna elevata, hanno maggiori probabilità di sviluppare un diabete gestazionale durante la gravidanza rispetto alle donne senza quei fattori predisponenti (26).
Analogamente, le donne che prima della gravidanza erano già affette da obesità e ipertensione arteriosa, durante la gravidanza sono più suscettibili allo sviluppo di pre-eclampsia (cioè una gestosi con ipertensione arteriosa e proteinuria che di solito compare dopo la 20a settimana di gestazione) o ipertensione arteriosa gravidica (27).
A Tale riguardo ricordiamo che, a lungo termine, l’obesità materna è associata prevalentemente con:
- il rischio di sviluppare un’ipertensione gravidica;
- la comparsa di diabete mellito di tipo 2;
- la facilitazione di processi flogistici;
- la facilitazione della patologia cardiovascolare futura;
- la difficoltà a normalizzare il peso nel post-partum;
- una minore propensione ad intraprendere l’allattamento al seno (pur sapendo che quest’ultimo ha notevoli effetti protettivi sia sulla salute neonatale, sia sulla salute cardio-metabolica della madre stessa).
Una gravidanza non regolare crea sempre danni, sia alla madre sia al bambino
Gli studi epidemiologici ci confermano che una gravidanza non regolare:
- sia per patologie materne (diabete mellito, ipertensione arteriosa, distacco di placenta, ecc.),
- sia per problemi fetali (parto pretermine, neonato con basso peso alla nascita, aborto, ecc.),
nasconde sempre la presenza nella madre (ma poi anche nel bambino) di una malattia cardio-metabolica che aumenta grandemente il rischio futuro di una malattia cardiovascolare importante (patologie coronariche, insufficienza cardiaca, vasculopatia periferica e ictus cerebrale) sia nella madre che nel figlio (28). Quindi, una gravidanza non regolare può essere considerata una lampadina spia che evidenzia una disfunzione vascolare preesistente nel futuro sia della madre (colpendola a distanza di circa 15-20 anni), sia del suo stesso figlio (colpendolo a distanza di circa 35-40 anni). (Tabella 1).
Tipo di irregolarità gravidica | Rischio materno futuro ad essa associato |
---|---|
Ipertensione gravidica (con o senza preeclampsia) | ↑ rischio cardiovascolare ↑ rischio di scompenso cardiaco ↑ rischio di ictus cerebrale emorragico |
Diabete mellito gestazionale | ↑ rischio cardiovascolare |
Parto pretermine | ↑ rischio cardiovascolare |
Neonato con basso peso alla nascita | ↑ rischio cardiovascolare |
Distacco placentare | ↑ rischio cardiovascolare |
Aborto | ↑ rischio cardiovascolare |
Neonato nato morto | ↑ rischio cardiovascolare |
A conferma di questi dati, un recente studio dell’American Heart Association (3) ha dimostrato che se una donna è affetta di diabete mellito di tipo 2 fin da prima della gravidanza, nel caso resti incinta, suo figlio avrà un rischio aggiuntivo del 39% di ammalarsi di patologie cardiovascolari prima di giungere a 40 anni di età.
È emerso inoltre che, se suo figlio nascerà pretermine, avrà un rischio maggiore del 53% di ammalarsi di patologie cardiache entro i 43 anni di vita.
Cosa fare in presenza di una gravidanza non regolare?
La presenza di una gravidanza in corso che evolve in modo non regolare impone sicuramente una marcata e immediata correzione degli stili di vita, ma la stessa cosa va fatta anche dalle donne che in passato sanno di aver avuto una gravidanza non regolare (è sempre meglio agire tardi, piuttosto che mai).
Durante la gravidanza, il punto più importante è l’adozione di una dieta sana per l’apparato cardiovascolare che deve essere iniziata il prima possibile e che va potenziata da un adeguato aumento dell’attività fisica dopo la nascita del bambino.
Ovviamente, questi stili di vita vanno continuati per tutta la durata della vita, sia materna, sia del nuovo nato.
La neo-mamma deve inoltre tener presente che l’allattamento al seno, oltre ad essere il modo più sano ed efficace per far crescere correttamente il suo bambino, è correlato ad una significativa riduzione del rischio futuro di patologia cardio-metabolica e quindi, anche per questo motivo, è fortemente raccomandato.
Consigli nutrizionali per ottimizzare la salute cardiovascolare di donne prima e durante la gravidanza
Un corretto stile di vita e in modo particolare una corretta alimentazione ricca di frutta e verdura può sicuramente ottimizzare le condizioni generali e di conseguenza anche la salute cardiovascolare di tutte le donne. Questa modalità nutrizionale è di peculiare importanza prima della gravidanza (29, 30). Studi scientifici di tipo epidemiologico suggeriscono che modelli alimentari sani mantenuti fino a 3 anni prima della gravidanza, e caratterizzati da un elevato consumo di verdura e frutta fresca, insieme a cereali integrali, legumi, frutta secca e pesce e un basso consumo di carni rosse e lavorate, sono associati a minori rischi di ipertensione gravidica, diabete gestazionale e parto pretermine (31) (Figura 2).
È stato inoltre dimostrato che l’alimentazione materna nei 12 mesi precedenti il concepimento può influenzare, nel bene e nel male, la crescita fetale, lo sviluppo, l’età gestazionale e peso alla nascita del bambino (32).
Durante la gravidanza, la “dieta anti-ipertensione” (in inglese è nota come la dieta DASH: Dietary Approaches to Stop Hypertension) è stata associata a una pressione sanguigna più bassa rispetto altri schemi dietetici (33) e a un ridotto rischio di parto pretermine (34).
La “dieta anti-ipertensione” è una dieta ricca di verdura, frutta, cereali integrali, noci, semi e legumi e povera di proteine animali, latte vaccino, grassi saturi, colesterolo, cereali raffinati e zuccheri e contiene non più di 2,4 g/die di sodio.
Tra le donne affette da diabete mellito gravidico, la “dieta anti-ipertensione” è stata associata ad una gravidanza regolare, inclusa una riduzione del dosaggio dell’insulina (35).
Una dieta ricca di proteine e frutta è stata associata a un minor rischio di parto prematuro, mentre una dieta ricca di grassi e zuccheri è stata associata ad un aumentato rischio di parto pretermine (32).
Prima della gravidanza, oltre ad una dieta sana, si raccomanda che le donne in età riproduttiva consumino saltuariamente degli integratori generali sufficientemente completi, oltre a supplementi di acido folico e ferro (36). Nel mio videocorso “Come rafforzare le difese immunitarie dei bambini” (37) ho appositamente fornito un protocollo nutrizionale specifico per la gravidanza, arricchito da innumerevoli consigli su come evitare le principali cause di patologia materno-fetale.
Seguire una corretta alimentazione e una adeguata attività fisica prima e durante la gravidanza riduce sicuramente il rischio di sviluppare un diabete gravidico (38, 39). Lo stesso tipo di prevenzione, se eseguita invece dopo la gravidanza dalle donne che in passato hanno avuto un diabete gravidico, è in grado di ridurre anche il rischio futuro che esse hanno di sviluppare il diabete mellito di tipo 2.
Importanza dell’attività fisica prima e durante la gravidanza
L’American College of Obstetricians and Gynecologists raccomanda che durante la gravidanza le donne con qualsiasi problema o a rischio di disturbi o patologie future si impegnino regolarmente in attività fisica di intensità moderata per almeno 20-30 minuti al giorno e per tutti o quasi tutti i giorni della settimana (40).
Allo stesso modo, le linee guida per l’attività fisica degli americani (Physical Activity Guidelines for Americans) raccomandano 150 minuti/settimana di attività aerobica di moderata intensità durante tutta la gravidanza e il post-partum (41).
Attenzione al fumo di sigaretta
Il fumo di sigaretta materno (attivo o passivo) è ovviamente proibito prima, durante e dopo la gravidanza a causa dei suoi effetti negativi sulla salute materna, fetale, neonatale e pediatrica a breve e lungo termine.
È ampiamente dimostrato infatti che il fumo di sigaretta durante la gravidanza può causare innumerevoli patologie (42):
- parto pretermine,
- ritardo della crescita fetale,
- basso peso alla nascita,
- sindrome della morte improvvisa del lattante,
- problemi di sviluppo neurologico e comportamentale,
- obesità, ipertensione arteriosa,
- patologia cardiovascolare,
- diabete mellito di tipo 2,
- compromissione della funzionalità polmonare e asma bronchiale.
Perché queste informazioni non vengono insegnate sia prima che durante la gravidanza?
Promuovere la salute prima del concepimento potrebbe sicuramente migliorare la salute delle donne e dei loro futuri figli (43).
Esistono interventi dotati ormai di ampia evidenza scientifica e non più discutibili, come quelli che ci dicono di eliminare molti comportamenti materni e condizioni croniche associate a danni sia alla mamma che al bambino. Ne sono esempi classici l’uso di tabacco e alcol, la non assunzione di acido folico, l’obesità, l’ipertensione arteriosa e il diabete mellito (28).
Nel 2014 i Centers for Disease Control and Prevention statunitensi hanno fornito precisi consigli per migliorare la salute materna prima del concepimento. Da consigli come quelli e da successivi studi clinici ho estrapolato questo decalogo che comprende tutti i punti considerati essenziali per il benessere di mamma e bambino (29):
- Normalizzare il peso corporeo.
- Assumere un’alimentazione povera di cereali raffinati, latte vaccino, carni rosse e processate, zuccheri semplici e cibi preparati dall’industria alimentare.
- Avere un’alimentazione ricca di frutta e verdure fresche, con aggiunta di cereali integrali, legumi e frutta secca, insieme ad un moderato consumo di uova biologiche e pesce pescato.
- Non fumare e non bere alcolici.
- Assumere acido folico ed eventuali altri integratori nutrizionali personalizzati in base a carenze personali accertate o sospette in base allo stile di vita tenuto.
- Svolgere un’adeguata attività fisica per almeno 2-3 ore alla settimana.
- Dedicare un adeguato tempo al riposo notturno.
- Evitare tutte le condizioni evitabile di stress.
- Abituarsi per molto tempo a non assumere farmaci chimici gestendo il più possibile le eventuali patologie acute con trattamenti naturali.
- Sottoporsi a periodici controlli medici per escludere patologie latenti (dislipidemia, iperglicemia o insulino-resistenza, ipertensione arteriosa, ecc.) e, in caso di gravidanza, monitorarne la regolarità.
Il messaggio finale
Le conclusioni che possiamo trarre da questi dati sono chiarissime:
- La salute e gli stili di vita della mamma, sia prima che durante la gravidanza, influenzano lo svolgimento di quest’ultima, ma anche il rischio futuro che lei stessa ha di ammalarsi di patologie cardiovascolari e metaboliche.
- La salute e gli stili di vita della mamma, sia prima che durante la gravidanza, influenzano la salute del bambino prima, durante e dopo il parto, ma influenzano anche il rischio futuro che egli avrà di ammalarsi di patologie cardiovascolari e metaboliche.
Per tali motivi, ritengo che sia urgente diffondere queste conoscenze affinché ogni genitore si impegni a migliorare il proprio stile di vita.
Proprio per facilitare questo, ma anche la comprensione e l’individuazione dei numerosi comportamenti e fattori patogeni ambientali, personali, familiari, lavorativi e sociali, sto appositamente pubblicando dei podcast, incontri live e videocorsi inerenti essenzialmente la Prevenzione primaria delle patologie (37).
Inserisci i tuoi dati e guarda il mio webinar gratuito “Dottore, perché mio figlio si ammala sempre?” grazie al quale scoprirai gli step di Medicina Umanizzata e Preventiva per migliorare la salute di tuo figlio
Ti è piaciuto questo articolo?
Iscriviti gratuitamente alla newsletter e riceverai periodicamente i nuovi articoli pubblicati
Bibliografia
- Lloyd-Jones DM, Ning H, Labarthe D, Brewer L, Sharma G, Rosamond W, Foraker RE, Black T, Grandner MA, Allen NB, Anderson C, Lavretsky H, Perak AM. Status of Cardiovascular Health in US Adults and Children Using the American Heart Association’s New “Life’s Essential 8” Metrics: Prevalence Estimates From the National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), 2013 Through 2018. Circulation. 2022 Sep 13;146(11):822-835.
- Bundy JD, Zhu Z, Ning H, Zhong VW, Paluch AE, Wilkins JT, Lloyd-Jones DM, Whelton PK, He J, Allen NB. Estimated Impact of Achieving Optimal Cardiovascular Health Among US Adults on Cardiovascular Disease Events. J Am Heart Assoc. 2021 Apr 6;10(7):e019681.
- Khan SS, Brewer LC, Canobbio MM, et al. Optimizing Prepregnancy Cardiovascular Health to Improve Outcomes in Pregnant and Postpartum Individuals and Offspring: A Scientific Statement From the American Heart Association. Circulation. 2023 Feb 14;147(7):e76-e91.
- Zeng Z, Liu F, Li S. Metabolic adaptations in pregnancy: a review. Ann Nutr Metab. 2017; 70:59–65.
- Gillespie SL, Porter K, Christian LM. Adaptation of the inflammatory immune response across pregnancy and postpartum in Black and White women. J Reprod Immunol. 2016; 114:27–31.
- Bonamy AK, Parikh NI, Cnattingius S, Ludvigsson JF, Ingelsson E. Birth characteristics and subsequent risks of maternal cardiovascular disease: effects of gestational age and fetal growth. Circulation. 2011; 124:2839–2846.
- Plomgaard P., Bouzakri K., Krogh-Madsen R., Mittendorfer B., Zierath J., Pedersen B.K. Tumor Necrosis Factor- Induces Skeletal Muscle Insulin Resistance in Healthy Human Subjects via Inhibition of Akt Substrate 160 Phosphorylation. Diabetes. 2005;54:2939–2945.
- De Ferranti S.D., Steinberger J., Urbina E.M., Zachariah J.P., Zaidi A.N., Ameduri R., Baker A., Gooding H., Kelly A.S., Mietus-Snyder M., et al. Cardiovascular Risk Reduction in High-Risk Pediatric Patients: A Scientific Statement from the American Heart Association. Circulation. 2019;139:e603–e634.
- Perak A.M., Ning H., De Ferranti S.D., Gooding H.C., Wilkins J.T., Lloyd-Jones D.M. Long-Term Risk of Atherosclerotic Cardiovascular Disease in US Adults With the Familial Hypercholesterolemia Phenotype. Circulation. 2016;134:9–19.
- Wiegman A., Gidding S.S., Watts G., Chapman M.J., Ginsberg H.N., Cuchel M., Ose L., Averna M., Boileau C., Borén J., et al. Familial hypercholesterolaemia in children and adolescents: Gaining decades of life by optimizing detection and treatment. Eur. Hear. J. 2015;36:2425–2437.
- Langsted A., Kamstrup P.R., Benn M., Tybjærg-Hansen A., Nordestgaard B.G. High lipoprotein(a) as a possible cause of clinical familial hypercholesterolaemia: A prospective cohort study. Lancet Diabetes Endocrinol. 2016;4:577–587.
- McNeal C.J. Lipoprotein(a): Its relevance to the pediatric population. J. Clin. Lipidol. 2015;9:S57–S66.
- Urbina E.M., Kimball T.R., McCoy C.E., Khoury P.R., Daniels S.R., Dolan L.M. Youth With Obesity and Obesity-Related Type 2 Diabetes Mellitus Demonstrate Abnormalities in Carotid Structure and Function. Circulation. 2009;119:2913–2919.
- Lopes-Virella M.F., Hunt K.J., Baker N.L., Lachin J., Nathan D.M., Virella G. The Diabetes Control and Complications Trial/Epidemiology of Diabetes Interventions and Complications Research Group Levels of Oxidized LDL and Advanced Glycation End Products-Modified LDL in Circulating Immune Complexes Are Strongly Associated With Increased Levels of Carotid Intima-Media Thickness and Its Progression in Type 1 Diabetes. Diabetes. 2010;60:582–589.
- Wijnhoven T.M.A., Van Raaij J.M.A., Spinelli A., Rito A., Hovengen R., Kunesova M., Starc G., Rutter H., Sjöberg A., Petrauskiene A., et al. WHO European Childhood Obesity Surveillance Initiative 2008: Weight, height and body mass index in 6-9-year-old children. Pediatr. Obes. 2013;8:79–97.
- Skinner A.C., Perrin E.M., Moss L.A., Skelton J.A. Cardiometabolic Risks and Severity of Obesity in Children and Young Adults. N. Engl. J. Med. 2015;373:1307–1317.
- Kelly A.S., Barlow S.E., Rao G., Inge T.H., Hayman L.L., Steinberger J., Urbina E.M., Ewing L.J., Daniels S.R. Severe Obesity in Children and Adolescents: Identification, Associated Health Risks, and Treatment Approaches. Circulation. 2013;128:1689–1712.
- Kelly A.S., Hebbel R.P., Solovey A.N., Schwarzenberg S.J., Metzig A.M., Moran A., Sinaiko A.R., Jacobs D.R., Steinberger J. Circulating Activated Endothelial Cells in Pediatric Obesity. J. Pediatr. 2010;157:547–551.
- Shah A.S., Dolan L.M., Khoury P.R., Gao Z., Kimball T.R., Urbina E.M. Severe Obesity in Adolescents and Young Adults Is Associated With Subclinical Cardiac and Vascular Changes. J. Clin. Endocrinol. Metab. 2015;100:2751–2757.
- James P.A., Oparil S., Carter B.L., Cushman W.C., Himmelfarb C.D., Handler J., Lackland D.T., Lefevre M.L., MacKenzie T.D., Ogedegbe O., et al. 2014 Evidence-Based Guideline for the Management of High Blood Pressure in Adults. JAMA. 2014;311:507–520.
- Raitakari O.T., Juonala M., Kähönen M., Taittonen L., Laitinen T., Mäki-Torkko N., Järvisalo M.J., Uhari M., Jokinen E., Rönnemaa T., et al. Cardiovascular Risk Factors in Childhood and Carotid Artery Intima-Media Thickness in Adulthood. JAMA. 2003;290:2277–2283.
- Kato H., Sugimura T., Akagi T., Sato N., Hashino K., Maeno Y., Kazue T., Eto G., Yamakawa R. Long-term Consequences of Kawasaki Disease. Circulation. 1996;94:1379–1385.
- Tutarel O. Acquired heart conditions in adults with congenital heart disease: A growing problem. Heart. 2014;100:1317–1321.
- Luke R.G. Chronic Renal Failure – A Vasculopathic State. N. Engl. J. Med. 1998;339:841–843.
- Dengel D.R., Kelly A.S., Zhang L., Hodges J.S., Baker K.S., Steinberger J. Signs of early sub-clinical atherosclerosis in childhood cancer survivors. Pediatr. Blood Cancer. 2013;61:532–537.
- ACOG Practice Bulletin No. 190: gestational diabetes mellitus. Obstet Gynecol. 2018; 131:e49–e64.
- Duckitt K, Harrington D. Risk factors for pre-eclampsia at antenatal booking: systematic review of controlled studies. Br Med J. 2005; 330:565.
- Parikh NI, Laria B, Nah G, Singhal M, Vittinghoff E, Vieten C, Stotland N, Coleman-Phox K, Adler N, Albert MA, et al. Cardiovascular disease-related pregnancy complications are associated with increased maternal levels and trajectories of cardiovascular disease biomarkers during and after pregnancy. J Womens Health (Larchmt). 2020; 29:1283–1291.
- Lang AY, Boyle JA, Fitzgerald GL, Teede H, Mazza D, Moran LJ, Harrison C. Optimizing preconception health in women of reproductive age. Minerva Ginecol. 2018; 70:99–119.
- Stang J, Huffman LG. Position of the Academy of Nutrition and Dietetics: obesity, reproduction, and pregnancy outcomes. J Acad Nutr Diet. 2016; 116:677–691.
- Stephenson J, Heslehurst N, Hall J, Schoenaker DAJM, Hutchinson J, Cade JE, Poston L, Barrett G, Crozier SR, Barker M, et al. Before the beginning: nutrition and lifestyle in the preconception period and its importance for future health. Lancet. 2018; 391:1830–1841.
- Grieger JA, Grzeskowiak LE, Clifton VL. Preconception dietary patterns in human pregnancies are associated with preterm delivery. J Nutr. 2014; 144:1075–1080.
- Courtney AU, O’Brien EC, Crowley RK, Geraghty AA, Brady MB, Kilbane MT, Twomey PJ, McKenna MJ, McAuliffe FM. DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension) dietary pattern and maternal blood pressure in pregnancy. J Hum Nutr Diet. 2020; 33:686–697.
- Martin CL, Sotres-Alvarez D, Siega-Riz AM. Maternal dietary patterns during the second trimester are associated with preterm birth. J Nutr. 2015; 145:1857–1864.
- Asemi Z, Samimi M, Tabassi Z, Esmaillzadeh A. The effect of DASH diet on pregnancy outcomes in gestational diabetes: a randomized controlled clinical trial. Eur J Clin Nutr. 2014; 68:490–495.
- Institute of Medicine. Dietary Reference Intakes: The Essential Guide to Nutrient Requirements. National Academies Press; 2006.
- https://www.robertogava.it/video.
- Mijatovic-Vukas J, Capling L, Cheng S, Stamatakis E, Louie J, Cheung NW, Markovic T, Ross G, Senior A, Brand-Miller JC, et al. Associations of diet and physical activity with risk for gestational diabetes mellitus: a systematic review and meta-analysis. Nutrients. 2018; 10:698.
- Farpour-Lambert NJ, Ells LJ, Martinez de Tejada B, Scott C. Obesity and weight gain in pregnancy and postpartum: an evidence review of lifestyle interventions to inform maternal and child health policies. Front Endocrinol (Lausanne). 2018; 9:546.
- ACOG Committee Opinion No. 650: physical activity and exercise during pregnancy and the postpartum period. Obstet Gynecol. 2015; 126:e135–e142.
- US Department of Health and Human Services. Physical Activity Guidelines for Americans, 2nd edition. Washington, DC: U.S. Department of Health and Human Services; 2018.
- Banderali G, Martelli A, Landi M, Moretti F, Betti F, Radaelli G, Lassandro C, Verduci E. Short and long term health effects of parental tobacco smoking during pregnancy and lactation: a descriptive review. J Transl Med. 2015; 13:327.
- Tsao CW, Aday AW, Almarzooq ZI, et al. Heart Disease and Stroke Statistics-2022 Update: A Report From the American Heart Association. Circulation. 2022 Feb 22;145(8):e153-e639.