In questi ultimi giorni si stanno moltiplicando in tutto il mondo i casi di epatite acuta pediatrica di origine sconosciuta. Le segnalazioni maggiori sono giunte dall’Inghilterra (1), ma ora stanno provenendo da molti Paesi industrializzati sia europei che nord americani. Ad oggi ci sono quasi 200 casi accertati, meno di una decina dei quali sono italiani. Circa il 10% di questi bambini sono stati sottoposti a trapianto epatico.
Non si conosce la causa di questa infiammazione del fegato, ma si ritiene che sia virale e sappiamo che numerosi virus possono causare l’epatite acuta.
- La causa è probabilmente virale
- Pro e contro degli Adenovirus come causa eziologica
- Età più a rischio di infezione da epatite acuta
- I principali sintomi di questa sconosciuta epatite acuta virale
- Attenzione a queste condizioni di maggior rischio
- Cosa sta facendo il nostro Ministero della Salute?
- Cosa possiamo fare noi?
- La prima terapia preventiva non deve essere specifica, ma aspecifica
- Quali sono le prime armi difensive contro le malattie virali?
- Bibliografia
La causa è probabilmente virale
L’epatite acuta è un’infiammazione del fegato che, quando inizia all’improvviso senza chiare motivazioni è quasi sempre di origine virale e i virus più comuni sono quelli della classica epatite virale A, B, C, D o E.
Altri virus che possono dare questo quadro infettivo sono l’Adenovirus e due comunissimi virus della famiglia degli Herpes virus che in questi ultimi due anni sono andati aumentando in tutta la popolazione: il Citomegalovirus e l’Epstein-Barr virus (il virus della mononucleosi infettiva).
In realtà, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che nessuno di questi virus, ad eccezione dell’Adenovirus, sembra essere responsabile di questi primi casi pediatrici di epatite acuta grave (2).
L’Adenovirus (tipo 41), invece, è stato identificato in circa il 40% dei bambini ammalati, ma questo virus è estremamente comune (in genere è responsabile di faringiti e raffreddori) e comunque non causa quasi mai infiammazioni epatiche gravi, ma si limita a disturbi intestinali e respiratori.
Il virus SARS-CoV-2 è stato identificato in circa il 10% dei casi.
Non abbiamo ancora informazioni sicure, ma di solito queste infezioni virali colpiscono soggetti immunodepressi o comunque immunologicamente deboli oppure portatori di qualche alterazione immunitaria finora non riconosciuta, perché ancora latente.
Pro e contro degli Adenovirus come causa eziologica
Il nostro Ministero della Salute esclude che siano epatiti da Adenovirus, perché scrive (3):
“Le infezioni da Adenovirus sono comuni e di solito provocano una malattia lieve, con sintomi simili a raffreddore, vomito e diarrea. La maggior parte delle persone infettate da un Adenovirus non presenta complicazioni. Gli Adenovirus non causano comunemente l’epatite, che è una complicazione rara, nota di solito tra gli individui immunocompromessi”.
Il Regno Unito, dove fino ad oggi è stata segnalata la maggior parte dei casi, ha recentemente osservato un aumento significativo delle infezioni da Adenovirus nella comunità (specie in campioni fecali di bambini) a seguito di bassi livelli di circolazione di questo virus all’inizio della pandemia da CoViD-19.
Secondo il report di Eurosurveillance (4), quindi, non si può escludere un virus nuovo oppure potrebbe essere una variante di Adenovirus che potrebbe avere un impatto più grave sui bambini più piccoli che non sono ancora mai venuti a contatto con questo virus, anche a causa di minori contatti interpersonali in seguito ai prolungati periodi di lockdown.
Infatti, sappiamo benissimo che i contatti interumani sono fondamentali per fortificare il sistema immunitario, abituarlo a piccoli contatti con numerosi virus e quindi a saperli gestire in caso di futuri incontri più massivi.
L’infezione da Adenovirus quindi non è da scartare, perché purtroppo i vaccini delle ditte AstraZeneca e Johnson&Johnson contro l’attuale pandemia usano proprio un Adenovirus modificato come vettore per portare l’RNA messaggero all’interno delle nostre cellule. Il nostro Ministero della Salute critica questa ipotesi affermando giustamente che questi vettori virali sono però stati inattivati e quindi sarebbero potenzialmente incapaci di replicarsi, di infettare l’organismo ricevente e anche di ricombinarsi con altri virus (come per esempio con il SARS-CoV-2).
Purtroppo, non esiste mai la certezza di una completa inattivazione e, dato che con i virus non si scherza, è sempre teoricamente possibile che qualche virus non sia inattivato (eventi di questo tipo sono già stati documentati in letteratura con altri vaccini a virus inattivati).
Pertanto, alcuni Autori ipotizzano che i vaccini usati contro la recente pandemia e costituiti da vettore adenovirale potrebbero aver favorito eventi ricombinanti con gli Adenovirus che tutti noi (bambini in primis) ospitiamo normalmente. Queste ricombinazioni (teoriche) potrebbero aver fatto emergere dei virus mutanti, che possono poi essere facilmente trasmessi per via respiratoria e infettare bambini immunologicamente deboli e che non hanno ancora sviluppato una immunità naturale specifica contro gli Adenovirus.
Il problema, quindi, è ancora completamente aperto e tutte le ipotesi scientifiche sono possibili.
Età più a rischio di infezione da epatite acuta
Sembra che i bambini piccoli siano quelli più a rischio (sotto i 5 anni di età), ma sono stati colpiti anche ragazzi di 15-16 anni.
Quindi, l’età di maggior rischio è quella infantile fino ad un massimo di 16 anni.
Potenzialmente, però, qualsiasi età potrebbe essere a rischio, se il soggetto è immunodepresso o ha qualche importante squilibrio immunitario manifesto o latente.
I principali sintomi di questa sconosciuta epatite acuta virale
I sintomi principali individuati fin qui sono:
- dolori addominali (prevalentemente in sede epatica, cioè sotto l’arcata costale destra),
- ingrossamento del fegato,
- perdita dell’appetito,
- stanchezza,
- nausea,
- vomito e diarrea.
La maggior parte dei casi osservati non presentava invece febbre.
Dopo la comparsa di ittero (una pigmentazione giallastra della cute e delle sclere oculari), le feci diventano chiare (perché il fegato non riesce a sintetizzare e scaricare nell’intestino i sali biliari che normalmente pigmentano le feci) e l’urina diventa scura (perché i pigmenti biliari, non potendo passare nell’intestino, passano nel sangue e da qui vengono eliminati con le urine).
L’esame del sangue rileva aumento delle transaminasi (AST e ALT) e della bilirubina, che si accumula nel sangue e si deposita nella sclera oculare e nella cute rendendole giallastre (può comparire anche prurito).
Alcuni soggetti possono andare incontro ad una forma grave di epatite fulminante che può evolvere in encefalopatia epatica e che, allo scopo di prevenire il coma e la morte, candida il soggetto al trapianto epatico.
In genere, l’epatite fulminante può colpire più facilmente soggetti che assumono farmaci epatotossici, come il paracetamolo (che è la causa più comune e più importante di insufficienza epatica grave).
A tale proposito, ricordo che il paracetamolo (conosciuto anche con il nome commerciale di Tachipirina®) blocca pure la sintesi di glutatione (nostro potente antiossidante normalmente prodotto dal fegato) e quindi aggrava ulteriormente le condizioni del soggetto colpito dall’infezione virale, dato che il glutatione è una nostra importante difesa contro i virus.
Attenzione a queste condizioni di maggior rischio
Le Autorità Sanitarie internazionali consigliano di fare attenzione ai soggetti che presentano le seguenti caratteristiche:
- Età: qualsiasi, ma per ora specialmente da 0 a 16 anni (in particolare entro i primi 5-6 anni).
- Sintomi: dolori addominali, perdita dell’appetito, stanchezza, nausea, vomito, diarrea con possibilità di evoluzione fino anche all’ittero; la febbre può mancare.
- Esami ematochimici: transaminasi alterate (> 400-500 U/L), test negativi per epatite virale di tipo A, B, C, D ed E; possibile positività dei test per SARS-CoV-2 e Adenovirus (causale o concomitante?).
- Diagnosi: epatite acuta grave, verosimilmente virale, ma di origine ancora ignota.
Cosa sta facendo il nostro Ministero della Salute?
Si legge nel comunicato del 23 aprile 2022 (3):
“È stata attivata su questo evento la rete dell’Epidemic intelligence … composta da analisti formati e certificati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dal Ministero della Salute, designati dai rappresentanti dei servizi sanitari pubblici … Il network italiano, attivato dal 5 aprile 2022 sull’evento con attività di monitoraggio globale (livello 1), dal 21 aprile 2022, in seguito alla segnalazione di casi in Italia, ha intensificato le attività con un monitoraggio intensivo e capillare (livello 2) sul territorio nazionale. Il Network Italiano di Epidemic Intelligence ha prodotto il primo bollettino EBS “Focus epatite pediatrica”, che sarà costantemente aggiornato. È stata allertata anche la rete SEIEVA, già attiva presso ISS in coordinamento con i referenti territoriali, per la raccolta dei dati epidemiologici e clinici delle epatiti acute che saranno trasmessi al Ministero della Salute con cadenza giornaliera”.
Tutto molto giusto e utile a livello statistico/epidemiologico, ma … non si parla mai di prevenzione!
Si ripete la stessa storia avvenuta per la pandemia da CoViD-19: fiumi di parole e di soldi spesi … ma nessuna immediata indicazione pubblica su come prevenire l’infezione!
Nel caso dell’emergenza pandemica, ad esempio, nel corso del primo anno si ripeteva sempre che bisognava attendere solo il vaccino, e nel tempo successivo si ripeteva che si doveva utilizzare solo il vaccino, oltre all’utilizzo della Tachipirina e della vigile attesa, nonostante la letteratura scientifica dimostri che tutto questo approccio non può evitare né l’infezione né la diffusione dell’infezione (5-8).
Ricordo invece che da sempre la Medicina conosce le modalità per rinforzare il sistema immunitario e prevenire le infezioni virali indipendentemente dal tipo di virus che le causa.
Infatti, diversamente da un vaccino che, quando è utile, può proteggere solo dal germe verso cui è stato preparato, quando rinforziamo l’intero sistema immunitario otteniamo una difesa da tutti i germi e da tutte le patologie che lui può controllare (9).
Cosa possiamo fare noi?
Ormai sono più di quarant’anni che mi interesso di prevenzione primaria e da più di trent’anni mi interesso di vaccinazioni: la mia esperienza è sia scientifica (studio quotidiano della letteratura mondiale) sia pratica, grazie all’esperienza clinica maturata in questi decenni.
Su questo argomento ho fatto dei videocorsi allo scopo di avvisare le persone che oggi è particolarmente urgente e importante proteggerci dai pericoli che ci minacciano a 360 gradi, e in particolare proprio dalle infezioni virali.
Credo fermamente che abbiamo il dovere di proteggere noi stessi e i nostri familiari, specie i bambini e gli anziani che sono ovviamente le persone immunologicamente più deboli.
La causa di questa grave, e spero limitata, epatite acuta infantile è probabilmente virale ma ha poca importanza riconoscere il tipo di virus, sia perché non disponiamo di armi specifiche (che in ogni caso si sono dimostrate di scarsa efficacia a breve termine) sia perché il nostro organismo alberga fin dal nostro primo istante di vita moltissimi virus, batteri, funghi e parassiti.
Ma in ogni caso, se il nostro sistema immunitario è normofunzionante, è in grado di gestirli tutti con una certa facilità.
Quando però l’organismo si indebolisce o si squilibra, diventa tanto più vulnerabile quanto più è debole e squilibrato per motivi congeniti o per motivi acquisiti (condizioni della gravidanza, del parto e dell’allattamento, errati stili di vita, inquinamento ambientale, uso di farmaci, clima familiare, ecc.).
Questa situazione è particolarmente accelerata e accentuata se il bambino presenta disturbi intestinali, perché il sistema immunitario del bambino dipende moltissimo dal funzionamento del suo microbiota intestinale (fauna batterica) (10).
Nella figura sottostante ho riassunto le principali cause di alterazione del microbiota intestinale pediatrico e ho riportato anche le prime principali conseguenze fisiopatologiche con il loro conseguente squilibrio immunitario, la formazione di uno stato infiammatorio cronico di basso grado e l’attivazione dei processi patologici, prima di tutto virali e poi di qualsiasi tipo in base ai punti deboli della persona interessata.
Oggi, infatti, stiamo assistendo all’aumento esponenziale di una moltitudine di patologie, proprio a causa dello stato infiammatorio cronico di basso grado che si esprime con un insieme di sintomi, con alterazioni di alcuni parametri ematochimici e poi con numerose patologie.
Se davvero vogliamo proteggere i nostri bambini dobbiamo necessariamente contribuire a NON squilibrare il loro microbiota intestinale, e quindi rafforzare il loro sistema immunitario.
Ma in che modo?
Per farlo è necessario conoscere le basi di una prevenzione primaria.
Per questo motivo, proprio per aiutare i genitori a rendere i loro figli sani e forti e sufficientemente immuni da virus o altri germi, ho realizzato il videocorso Come rafforzare le difese immunitarie dei bambini (11): un videocorso di oltre 13 ore che contiene informazioni teoriche ma anche numerose indicazioni pratiche, ovvero protocolli specifici per le più comuni predisposizioni patologiche.
Un valido aiuto per tutti i genitori che desiderano aiutare i loro bambini a restare in salute, ora ma soprattutto in futuro.
La prima terapia preventiva non deve essere specifica, ma aspecifica
La terapia specifica è mirata ad un solo agente patogeno (quello che si ritiene possa essere imputato nell’infezione), mentre una terapia aspecifica ha lo scopo di potenziare tutte le difese dell’organismo.
Infatti, se non facciamo uno studio approfondito della persona, non possiamo conoscere i suoi punti deboli e in ogni caso non li potremo mai conoscere tutti perché alcuni sono legati a predisposizioni genetiche che si possono slatentizzare solo in certe particolari condizioni.
Inoltre, sappiamo che il nostro organismo è estremamente complesso e completamente integrato, nel senso che ogni parte è legata a “tutta” la persona considerata nella sua globalità. Cioè, ogni parte è sostenuta dal “tutto” e sostiene a sua volta il “tutto” dell’individuo, proporzionatamente alle sue capacità, funzioni e caratteristiche.
Infine, il nostro organismo ha delle potenzialità difensive, compensatorie e reattive che neppure immaginiamo ed effettivamente, entro i limiti della fisiologia umana, è capace ad auto-organizzarsi, auto-mantenersi, auto-ripararsi, auto-curarsi, auto-difendersi, … ma anche auto-distruggersi …
La stessa febbre, ad esempio, è un utilissimo meccanismo automatico di difesa, perché stimola il sistema immunitario, aumenta l’immunità innata, quella cellulare e umorale e contemporaneamente frena la moltiplicazione di virus e batteri e ne facilita la loro eliminazione.
Pertanto, se noi fortifichiamo tutta la persona, noi rinforziamo ogni sua parte e facciamo in modo che sia lei stessa a proteggersi globalmente e a difendere una eventuale sua parte che è stata attaccata da un germe patogeno.
Il Lettore si stupirà di questa affermazione, ma consideri che il nostro organismo, quando è normofunzionante, sa difendersi molto prima, in modo totalmente innocuo e molto meglio di quello che noi medici oggi sappiamo fare con tutte le nostre conoscenze scientifiche e il nostro armamentario farmacologico.
Quali sono le prime armi difensive contro le malattie virali?
La prima cosa da fare, allora, è migliorare lo stile di vita di tutti, ma in particolare di bambini e anziani:
- migliorando la loro alimentazione;
- stimolandoli a fare un po’ di attività fisica (compatibilmente con età e possibilità oggettive);
- garantendo a loro un buon riposo notturno;
- facendo il possibile per sostituire gradualmente eventuali farmaci chimici con medicamenti naturali (dove è realmente possibile);
- cercando di rasserenare il loro animo insegnando a prendere le distanze dai problemi e donando a loro fiducia e positività.
Oltre a questo, dato che viviamo in un ambiente molto inquinato a livello di aria, acqua, cibo ed etere (elettrosmog), è sicuramente necessario integrare l’alimentazione con sostanze naturali di tipo nutraceutico che rinormalizzino il sistema immunitario, il metabolismo e tutte le funzioni dell’organismo.
Per un bambino, i principali nutraceutici sono:
- prebiotici e probiotici,
- vitamine (specie C, D e gruppo B),
- minerali (specie rame, zinco, magnesio, potassio e selenio),
- antiossidanti (specie, glutatione, acido lipoico, melatonina, ecc.),
- e un trattamento omeopatico immunostimolante personalizzato in base all’individualità della singola persona.
Dopo alcuni mesi di questi trattamenti, è possibile ugualmente che un bambino si ammali, ma solo in modo lieve e certamente di breve durata, mentre (anche se ovviamente tutto è possibile in Medicina) ritengo estremamente difficile che un bambino venga colpito da una patologia acuta grave a causa di un virus, di un batterio o di altro.
Infatti, come abbiamo già sottolineato, non dimentichiamo che coloro che si ammalano più facilmente sono sempre i più deboli o coloro che hanno qualche patologia genetica latente destinata a slatentizzarsi quando l’organismo è sottoposto a condizioni di stress.
Ma se noi fortifichiamo il loro organismo, non saranno più soggetti deboli.
Possiamo pensare quello che vogliamo, ma sono certo che (12):
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Bibliografia
- https://www.gov.uk/government/news/increase-in-hepatitis-liver-inflammation-cases-in-children-under-investigation
- https://www.who.int/emergencies/disease-outbreak-news/item/2022-DON376
- https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_notizie_5889_0_file.pdf
- https://www.eurosurveillance.org/content/10.2807/1560-7917.ES.2022.27.15.2200318
- https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(21)02243-1/fulltext#coronavirus-linkback-header.
- Brown CM Vostok J Johnson H et al. Outbreak of SARS-CoV-2 infections, including COVID-19 vaccine breakthrough infections, associated with large public gatherings—Barnstable County, Massachusetts, July 2021. MMWR Morb Mortal Wkly Rep. 2021; 70: 1059-1062.
- US Centers for Disease Control and Prevention COVID-19 Vaccine Breakthrough Case Investigations Team COVID-19 vaccine breakthrough infections reported to CDC—United States, January 1–April 30, 2021. MMWR Morb Mortal Wkly Rep. 2021; 70: 792-793.
- Robert Koch Institut. Wöchentlicher Lagebericht des RKI zur Coronavirus-Krankheit-2019 (COVID-19)—14·10·2021—aktualisierter Stand für Deutschland. Date: Oct 14, 2021.
- Gava R. Proteggersi dalle infezioni virali. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2021.
- Gava R. Le cause fisiche delle malattie. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2020.
- https://www.robertogava.it/video.
- Gava R. La Medicina che vorrei. Personalizzata, Integrata e Umanizzata. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2019.