Lo sapevi che le allergie nei bambini sono triplicate negli ultimi 20 anni andando a interessare quasi 1 bambino su 4? Forse non serve nemmeno che ti scriva questi numeri, probabilmente tuo figlio o qualche suo amico presentano già i sintomi tipici di questa malattia e purtroppo ci stiamo accorgendo che col passare del tempo i casi aumentano. Perché si verifica questo disturbo?
Le principali cause di allergia
Ci sono vari fattori che entrano in gioco nello sviluppo di riniti allergiche, asma o allergie alimentari. Te ne riporto qualcuno:
- Fattori ereditari e di natura quindi genetica. Si dice che non si può fare nulla a riguardo, se non cercare di migliorare i sintomi quando questi si verificano. Invece io dico che se abituiamo i bambini fin da piccoli ad una corretta igiene di vita (alimentazione adeguata, dormire molto, vita all’aria aperta, attività sportiva, ecc.), il loro organismo è più forte e sa tenere sotto controllo per molto tempo i suoi punti deboli, congeniti, ereditari o acquisiti che siano.
- Inquinamento, soprattutto quello ambientale. Alcuni studi hanno dimostrato che i bambini “di città” sono più inclini a nascere e a sviluppare una qualche forma di allergia.
- Eccesso di igiene. Sembra che la mancata esposizione del bambino a “batteri buoni” durante l’infanzia sopprima il naturale sviluppo del sistema immunitario, aumentando la predisposizione alle allergie.
- Sostanze chimiche che si usano in casa (cosmetici, deodoranti, detergenti, detersivi per stoviglie e abiti, disinfettanti, insetticidi, ecc.), unitamente al fumo di sigaretta che si auspica non entri mai in una abitazione.
- Alimentazione nutrizionalmente squilibrata (e cioè povera di sostanze nutrizionali essenziali o presenti in un rapporto non adeguato), troppo ricca di zuccheri semplici e di carboidrati raffinati (i dolci e le farine 0 oppure 00 facilitano le infiammazioni delle mucose, alterano la flora batterica intestinale e alla fine facilitano le allergie).
- Alterazione della flora batterica intestinale con conseguenti disturbi addominali (gonfiore e dolore addominale, con alterato funzionamento intestinale sia nel senso della stipsi che della diarrea o più semplicemente delle feci sfatte e di cattivo odore).
Infatti, ogni allergia trova la sua origine in uno squilibrio del sistema immunitario con una eccessiva produzione anticorpale verso sostanze inalate o ingerite.
Come puoi cercare di impedire l’insorgenza di malattie allergiche nel tuo bambino?
Prima di tutto correggi il tuo stile di vita. Ricordati sempre che le tue scelte alimentari (sull’argomento ho scritto il libro “L’alimentazione che può prevenire e curare le nostre malattie“) e comportamentali hanno una forte influenza sullo sviluppo del tuo organismo, sia da un punto di vista corporeo che psichico. La stessa cosa accade anche per tuo figlio, fin da durante la gravidanza e l’allattamento.
Negli anni successivi devi imparare a mangiare bene e avere un corretto stile di vita perché lui impara da voi genitori e anche se non fa lo stesso oggi, lo farà domani. Pertanto, privilegia i cibi biologici, semplici e poco lavorati, così da limitare l’assunzione di tossine. Abolisci il latte animale e i suoi derivati (al massimo è concesso un po’ di formaggio stagionato) e limita il più possibile i cereali raffinati, mentre preferisci quelli integrali, la verdura, i legumi e la frutta di stagione. Attenta al tipo di cosmetici che usi tu e che utilizzi nel bambino: scegli quelli a marchio Bio ed evita quelli aggressivi per la cute.
A scopo preventivo sono molto utili i probiotici (fermenti lattici), come consiglia anche l’Organizzazione Mondiale per le Allergie (WAO), soprattutto durante la gravidanza e l’allattamento. In questo modo puoi limitare l’insorgenza di allergie alimentari e ridurre significativamente la durata e l’impatto di quelle respiratorie. Sono consigliati soprattutto i ceppi di Lactobacillus associati o alternati con quelli di Bifidobacterium bifidum nel neonato e Bifidobacterium longum nel bambino un po’ più grandicello. Gli integratori molto utili sono invece gli acidi grassi polinsaturi omega-3 (specie se di origine animale, ma con la certificazione che garantisce l’assenza di sostanze inquinanti) e le vitamine C e D.
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