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Come sospettare e correggere una debolezza immunitaria dei nostri figli

Come rafforzare il sistema immunitario dei nostri figli e in che modo possiamo comprendere i segnali di squilibrio prima che si manifesti la malattia? Quest’ultima, infatti, non è mai un evento casuale e improvviso, ma è sempre il risultato di un insieme di squilibri che, in alcuni soggetti predisposti, si esprimono con una patologia.

Per comprendere meglio tale ‘meccanismo’ al fine di prevenire le principali patologie pediatriche e mantenere i nostri figli in salute, proviamo ad immaginare l’organismo (in questo caso quello di un bambino) come se fosse un bicchiere. Paragoniamo allora un bambino ad un bicchiere la cui capienza simboleggia la capacità di sopportazione e di compensazione di tutti gli squilibri che oggi colpiscono un individuo. Nel bicchiere cadono tanti liquidi, con gocce più o meno grandi, e quando il bicchiere è pieno non riesce più a contenere quello che prima conteneva, cioè non riesce più a compensare i fattori patogeni che prima compensava.

Quando “l’acqua trabocca dal bicchiere”, si manifesta esternamente la patologia, quella stessa patologia che c’era anche prima, ma in modo nascosto, latente. Pertanto, la predisposizione a quella malattia o a quello squilibrio esistevano anche prima che si manifestassero con la malattia, solo che non erano evidenti e forse non sarebbero mai diventati evidenti se l’organismo fosse rimasto in un buon equilibrio fisiologico.

Oggi il “bicchiere” del bambino inizia a ricevere molti fattori squilibranti prima ancora di nascere. Infatti, i genitori prima della gravidanza, o la madre durante la gravidanza, trasmettono ai loro figli molte debolezze o squilibri dovuti a molteplici situazioni: fattori genetici, fattori psicologici, un alterato stile di vita, le conseguenze di una vita troppo sedentaria o della mancanza di sonno o di una patologia acuta avuta durante la gravidanza o una patologia cronica precedente alla gravidanza, un intervento chirurgico con anestesia generale, usi e abusi farmacologici (in particolare di farmaci che interferiscono con il sistema immunitario, come antibiotici o cortisonici), stress psicofisici (personali, familiari, sociali o lavorativi), eventuali danni causati dall’inquinamento ambientale (subiti da entrambi i genitori o dalla madre durante la gravidanza), ecc. Ovviamente, tutti questi fattori agiscono nel bambino anche dopo la nascita.

Cosa può far “traboccare il bicchiere” di questo bambino?

Chiediamoci dunque: cosa può far “traboccare il bicchiere” di questo bambino? Qualsiasi fattore (come quelli sopra elencati) che oltrepassi i limiti di sopportazione dell’organismo del bambino e in particolare del suo sistema immunitario. Ogni organismo ha i suoi punti deboli: ne consegue che organismi diversi rispondono in modo differente a stimoli simili. Accade ad esempio che una terapia farmacologica fatta ad un bambino troppo piccolo o prematuro non provochi alcun effetto in molti soggetti, mentre in altri può rappresentare la goccia che fa traboccare il “bicchiere”: è così che scoppia una patologia o si slatentizza un difetto preesistente.

Tale condizione patologica potrebbe comparire improvvisamente, ma poteva essere perfettamente prevista se si fosse valutato per tempo se quel “bicchiere” era piccolo o addirittura già pieno. Quanto grande e pieno è dunque il nostro “bicchiere” o quello di nostro figlio? Grazie alle conoscenze di cui disponiamo oggi possiamo rispondere con un buon margine di sicurezza a questa domanda, ma solo attraverso uno studio accurato e personalizzato della persona.

Inoltre possiamo sapere come agire per far “evaporare l’acqua” che sta riempiendo il “bicchiere” del nostro bambino, o il nostro, in modo che quel “bicchiere”, svuotandosi, recuperi la capacità di compensare altre sostanze patogene che entrano in quel recipiente/organismo. Possiamo far questo, ad esempio, disintossicando l’organismo del bambino o fornendogli degli integratori di cui ha bisogno, ma sempre dopo che è stata fatta una precisa diagnosi. Oggi tuttavia possiamo anche aiutare il bambino ad ingrandire ulteriormente il suo “bicchiere”, rafforzando o stimolando il suo sistema immunitario. Anche in questo caso è però necessario un trattamento personalizzato da impostare dopo l’attenta osservazione del bambino e il dialogo con i genitori.

Comunque, esistono alcuni consigli generali validi per tutti e quindi utili per tutti i genitori. I punti a cui dobbiamo porre più importanza sono:

  • l’alimentazione, che deve cercare di apportare tutte le sostanze nutrizionali essenziali per l’organismo e deve escludere il più possibile le sostanze tossiche (che oggi sono molte e ovunque);
  • l’idratazione, che deve essere abbondante e adeguata all’età e all’attività fisica del bambino:
  • l’attività fisica, che deve essere proporzionata all’età e, nei più grandi, deve facilitare la sudorazione e lo scarico delle tensioni accumulate;
  • il riposo notturno, che è essenziale per lo sviluppo cerebrale;
  • il controllo dell’acidosi dell’organismo, attraverso il pH urinario, e il suo controllo con l’alimentazione o alcuni alcalinizzanti;
  • la sostituzione, ove possibile, dei farmaci con rimedi naturali (omeopatici o fitoterapici) e in particolare l’abolizione degli antipiretici e degli antibiotici che sono particolarmente pericolosi in un organismo in crescita, specie se ha un sistema immunitario debole e se ha un’età in cui il sistema nervoso è in grande sviluppo (come accade nei primi 2-3 anni di vita).

Il nostro corpo ci avvisa sempre prima di ammalarsi, ma noi siamo in grado di riconoscere i primi segnali di squilibrio dell’organismo o aspettiamo di agire solo quando il “bicchiere” è traboccato? È importante tener presente che utilizzando alcune precauzioni molto semplici, potremmo facilmente prevenire le principali patologie pediatriche attuali: patologie infettive batteriche o virali, patologie allergiche, patologie autoimmunitarie, disturbi del comportamento, ecc. Non dimentichiamo che siamo noi genitori i primi responsabili della salute dei nostri figli! Dobbiamo chiederci, sappiamo veramente cosa fare per proteggerli adeguatamente dalle molteplici e pericolose insidie odierne?

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